Tredici professioniste di Cherry Bank insieme a La Carica delle 101 per l’empowerement femminile.
Fare squadra per condividere conoscenze ed esperienze, stimolando il confronto e aumentando la competitività del Progetto. Valorizzare con rispetto e fiducia le diversità per favorire il benessere, affinché ogni persona possa sviluppare le proprie potenzialità. Sostenere la cultura inclusiva, le idee innovative e gli approcci creativi per affrontare le sfide con una marcia in più. C’è tutto questo e molto di più in Cherry Bank, sin dalla sua nascita.
Fedele al proprio DNA e alle tematiche di diversity&inclusion, la Banca ha voluto offrire un contributo attivo al progetto di supporto all’imprenditorialità “Outsiders’ Inn”. Un’iniziativa in partnership con La Carica delle 101 – community tutta al femminile di imprenditrici, manager e professioniste – che nella sua 10^ edizione si è rivolta alla selezione e al supporto di 8 progetti del settore FemTech: Futura, Hale, Nipote in Affitto, Queesy, Rame, Sestre, Viola, Yome.
Ad accompagnare le Startup nello sviluppo della loro attività con un percorso di mentoring, tredici “pink cherries” provenienti da diverse unità operative, che hanno scelto di mettersi in ascolto e offrire le proprie competenze intorno ai temi delle soluzioni innovative e tecnologiche dedicate al mondo femminile. Abbiamo fatto ad ognuna di loro alcune domande.
Dalle nuove tecnologie mi aspetto un migliore e più sano equilibrio tra la vita familiare e quella lavorativa delle donne mamme con un contributo innovativo volto ad appianare le disuguaglianze.
Precisione, versatilità, sensibilità. Tre caratteristiche che alle donne non mancano e negli uomini sono presenti ma in sfumature diverse. L’equilibrio dato dalla equa presenza delle quote rosa e azzurre è il vero vantaggio per ogni azienda.
Patagonia. Un brand il cui unico azionista è il nostro Pianeta. Una realtà che mi rappresenta per valori, caratteristiche di governance, qualità di leadership e di strategia comunicativa. Mi emoziono ogni volta che leggo la sua storia, che invito a scoprire nel libro firmato dal suo fondatore, Yvon Chouinard, “Let My People Go Surfing”.
Il Work Life Balance è un punto focale che impatta nel quotidiano la popolazione femminile. Le nuove tecnologie dovrebbero pertanto aiutare le donne nella gestione di tale aspetto, consentendo di lavorare in maniera più smart e flessibile.
La creazione di un ambiente di lavoro nel quale la valorizzazione delle diversità e delle prospettive alternative, oltre a facilitare l’attrazione di talenti, predispone l’impresa a meglio comprendere, anticipandoli i bisogni della clientela.
Toyota, un’impresa che con approcci non convenzionali, uno spirito di miglioramento continuo e una grande velocità nel rispondere alle esigenze del mercato, ha saputo fare dell’innovazione il suo marchio di fabbrica.
Agevolare la gestione del tempo. Noi donne siamo abituate a fare tante cose assieme, ma tra scadenze di casa e di lavoro, impazziamo. Una app facile dove con un vocale si settano scadenze nell’agenda e si fanno domande di rimborso delle varie assicurazioni per me sarebbe un aiuto prezioso.
Nel lavoro cerchiamo realizzazione personale, nel rispetto dei nostri valori. Nelle donne ritengo essere meno presente una componente arrivista, di voler dimostrare di essere qualcuno o di avere potere. Abbiamo un ego tendenzialmente inferiore e quindi mettiamo il progetto al centro della nostra azione.
La Pinarello di Giovanni Pinarello, per la capacità di costruire una bicicletta di eccellenza con passione e amore, senza che l’immagine di chi ci sta dietro prevalga sul prodotto. Al centro c’è un’azienda che è rimasta fedele a sé stessa, un’impresa che non ha puntato a far diventare il prodotto di massa per un mero ritorno economico.
Tra gli obiettivi più urgenti, troverei utili nuove soluzioni per una migliore gestione del tempo, per l’efficientamento dei processi eliminando le attività a basso valore aggiunto, per una maggiore flessibilità.
Le donne sono naturalmente multitasking, convivono con obiettivi e situazioni diverse che chiedono flessibilità e improvvisazione. Declinare questi valori nei diversi stili manageriali che esprimono porta valore aggiunto alle organizzazioni complesse.
Danila De Stefano, fondatrice e CEO di UnoBravo. Si tratta di una giovane donna che ha avviato la sua startup nella fase critica della pandemia. Ha trovato e messo a disposizione una soluzione per rendere più semplice ed accessibile l’aiuto psicologico. Ha saputo combinare le sue competenze, con i suoi valori e con la risposta ad una esigenza del mercato. Il suo progetto ha contribuito a rompere un tabù, diffondendo la consapevolezza dell’importanza di prendersi cura della propria salute mentale.
Ritengo che le risposte prioritarie siano da individuare, da una parte nella gestione e organizzazione del tempo, dall’altra nella conoscenza e conoscibilità delle specifiche competenze e capacità.
Una maggiore e più attiva partecipazione delle donne può portare a una crescente affidabilità dell’impresa, sia nella gestione dei processi interni sia nella probabilità di ottenere risultati concreti e positivi, riscuotendo credito o fiducia nel mercato e nella società.
Non ho in mente qualcuno in particolare, ma devo dire che sono rimasta colpita dalla determinazione, dalla passione e dal coraggio delle giovani startupper che abbiamo incontrato. La capacità di ricevere e far propri gli input lanciati da un gruppo di perfette sconosciute, con umiltà e voglia di mettersi in gioco, è di per sé fonte di ispirazione.
Non so se la tecnologia sia la risposta, ma credo ci sia la necessità di supportare le neomamme al ritorno al lavoro dopo la maternità. Ad esempio, la possibilità di scegliere la modalità di full smart working fino ai due anni di età del bambino e congedi parentali maggiori per i papà.
La diversità in generale è un valore per l’impresa, perché stimola il confronto di pensiero e l’innovazione. In particolare, alle donne è riconosciuta una maggior capacità organizzativa e maggior resilienza. Inoltre, sono notoriamente multitasking!
Ammiro molto Mariangela Pira, giornalista di Sky. Una Professionista che ha fatto carriera senza rinunciare alla sua femminilità. È riuscita a ritagliarsi un ruolo nel mondo giornalistico odierno sfruttando i social con l’obiettivo di offrire un’informazione chiara e comprensibile.
Rispetto a patologie spesso tenute nascoste ma invalidanti nel lavoro o in conflitto con la continuità lavorativa, le nuove tecnologie, oltre a diagnosi e cura, dovrebbero essere orientate a generare maggiore consapevolezza di tali situazioni di difficoltà, sostenendo le donne che ne soffrono.
Un vantaggio ricade sicuramente sui colleghi e/o collaboratori del team in termini di soddisfazione ed equilibrio lavorativo. Le donne hanno capacità d’ascolto, attenzione ai dettagli e favoriscono la condivisione delle conoscenze: elementi che aiutano la crescita del team e dell’azienda.
Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, che protegge e promuove il patrimonio storico e artistico. C’è bisogno di prendersi cura di ciò che si possiede e si costruisce, valorizzando questa grande ricchezza per trasmetterla alle nuove generazioni.
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