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Michela Mariani
Responsabile Affari Legali e Societari
Mamma, Moglie, Professionista: tre ruoli che si fondono cromaticamente insieme e si danno equilibrio.
Secondo Michela, la nostra Responsabile Affari Legali e Societari, entusiasmo e determinazione sono gli ingredienti principali per avere soddisfazioni, in famiglia come al lavoro.
Il suo mantra? Credere in quello che si fa, farlo intensamente, senza paura di uscire dalla propria comfort zone.
Cosa significa essere una donna manager e allo stesso tempo una mamma?
Significa non farsi mancare nulla.
Per una persona come me, determinata ed ambiziosa, che adora il proprio lavoro, significa poter raggiungere i massimi livelli di soddisfazione e realizzazione.
Significa poter lavorare su un’idea di donna determinata, forte, un modello per i figli e le generazioni future.
Credo che la parità di genere vada educata e vada allenata: non sono molte le palestre in questo senso e, fintanto che non aumentano, difficilmente il trend delle statistiche potrà essere invertito.
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Cosa può e deve fare una manager per includere veramente e alla pari donne in azienda e nell’organizzazione del lavoro?
Ci vuole consapevolezza che la donna – tanto più se madre – è capace di avere una marcia in più: c’è un libro che si intitola “La maternità è un master”: è vero. La maternità è un’occasione di crescita, ti insegna la capacità di ascolto, di trovare soluzioni in poco tempo, di gestire imprevisti, di settare priorità, di essere multitasking, sempre. Tutte doti che nel mondo del lavoro di oggi sono preziose e fondamentali per la donna e per i colleghi.
Ecco capire questo valore aggiunto è centrale per arrivare ad una corretta valorizzazione aziendale delle risorse femminili. Significa non avere paura che la collega possa non essere presente h24, significa iniziare a pensare al lavoro in termini di obbiettivi e non di tempo effettivo dedicato. Con un simile approccio si condividono e si conciliano risultati e aspettative.
Anche le donne però devono fare un passo in avanti in questa direzione: essere proattive, essere determinate, essere protagoniste delle proprie scelte e farle perché si è determinate a farle e consapevoli delle conseguenze.
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È una questione di approccio e di scelte individuali.
Credo che la parità di genere vada educata e vada allenata: non sono molte le palestre in questo senso e, fintanto che non aumentano, difficilmente il trend delle statistiche potrà essere invertito.
È una questione di approccio e di scelte individuali. Se siamo le prime a pensare di partire svantaggiate, faremo il triplo della fatica per dimostrare il contrario (a noi stesse, prima che agli altri).
È una questione di consapevolezza di sé, delle proprie competenze, capacità e della propria posizione.
Il tuo essere donna ti ha limitato nella carriera?
Direi di no. Fortunatamente ho sempre trovato contesti lavorativi, colleghi e capi decisamente illuminati sotto questo punto di vista. Ciò mi ha permesso di essere la protagonista delle mie scelte, mettendomi in condizione di poter cogliere le opportunità che mi si sono presentate, da ultimo quella di unirmi alla squadra di Cherry Bank.
Il mondo lavorativo oggi è ancora in prevalenza e a certi livelli un mondo maschile, le statistiche lo raccontano e la mia esperienza in parte lo conferma.
Ci sono state situazioni – soprattutto agli esordi – dove ho dovuto mettere il doppio della determinazione per conseguire i risultati attesi, per superare l’iniziale diffidenza da parte dei miei interlocutori. Ma non credo ciò fosse realmente collegato ad una questione di genere. Anzi, più probabilmente legato ad un fattore di età… ma questo è un altro tema.
Qualche informazione in più su Michela …
Laureata a pieni voti in Giurisprudenza, si è formata in anni di libera professione come avvocato d’impresa, con una vocazione alla ricerca di soluzioni win-win per la costruzione di rapporti solidi e duraturi nel tempo.
Oggi riveste in Cherry Bank il ruolo di Responsabile Affari Legali e Societari della Banca.
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