Due donne, due epoche, due testimonianze sul rapporto tra donna e finanza.
Donne e finanza: un binomio dalla storia piuttosto tormentata, soprattutto in Italia. Basti pensare che si dovette arrivare alla Prima Guerra Mondiale per vederle intraprendere la carriera bancaria, ma solo per compensare provvisoriamente i posti vacanti lasciati dagli uomini partiti per il fronte. All’epoca, l’appellativo loro riservato era “signorine”. Al termine del conflitto venivano relegate a ruoli di scarsa rilevanza, lontano dagli occhi del pubblico. Veniva persino prescritto loro di indossare un grembiule.
Tutto ciò potrebbe sembrare parte di un racconto ambientato in tempi lontani, soprattutto agli occhi di una giovane cherry come Elena Bertolin, classe 1999. Invece, come ci racconta la voce di Donatella Busetto, classe 1951 e 30 anni di carriera bancaria alle spalle, molte di queste usanze si tramandarono fino a un’epoca poi non così remota: il grembiule venne abolito alla fine degli anni Settanta, il termine “signorina” fu usato ancora a lungo, le donne dovevano rinunciare alle proprie ambizioni professionali se in conflitto con quelle del marito.
E se questa è una fotografia molto nitida del settore bancario del tempo, il contesto più generico in cui si muovevano le opportunità di carriera delle donne in Italia non mostrava di certo condizioni più rosee. Già sapere che il 9 gennaio 1963 fu emanata una legge intitolata “Divieto di licenziamento delle lavoratrici per causa di matrimonio” dovrebbe dirci molto sul cammino tortuoso che le donne hanno dovuto percorrere per farsi strada nel mondo del lavoro.
Un percorso di cui non si vede ancora il capolinea, come ci raccontano i più recenti dati statistici. Secondo il Rendiconto di Genere 2024 dell’INPS, il gap retributivo tra donne e uomini in Italia supera i venti punti percentuali nella maggior parte dei comparti. Nelle attività finanziarie, assicurative e dei servizi alle imprese arriva addirittura al 32,1%.
Consapevoli dei netti miglioramenti in termini di pari opportunità possibili nel nostro Paese e nel mondo Finance, in Cherry Bank ci impegniamo per la promozione di un ambiente inclusivo ogni giorno. I nostri numeri ne sono una testimonianza concreta: a febbraio 2025, la Squadra è composta al 46% da donne e il 39% dei ruoli manageriali è in capo a figure femminili.
Dati aggiornati al 28.02.2025
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